Thursday, January 5, 2023

GELTRUDE EPIPHANEIA , la Befana dell’Amor proprio

   


                 Terra Dell’Altra Parte (Pianeta Luna), Notte del 5 gennaio di un tempo sconosciuto

 

È notte inoltrata quando la giovane Geltrude vaga per i campi della Terra dall’altra parte, è in cerca di uno spazio protetto che possa donarle pace. Per proteggersi dal freddo si stringe nella sua camicia da notte bianca, quella che le ha donato la sua adorata nonnina Cordelia la notte tra il ventiquattro e il venticinque dicembre.

Ricorda ancora quando, quella sera, dinnanzi allo specchio indossò “quell’ abito” e si immagino di concedere il primo ballo al suo principe azzurro:

“Mi concede un ballo gentil donzella?” la interrogò lui inchinandosi verso di lei, con un braccio dietro la schiena e l’altro proteso ad aspettare la sua mano.

Lei abbassò gli occhi verso terra e con un timido sorriso che le dipinse le gote di rosso rispose sussurrando: “Perché no?”.

Così si lasciarono andare in un ballo che li unì, per sempre.

Fu, però, la voce di sua Nonna Cordelia a riportarla bruscamente alla realtà: “è di tuo gradimento mia cara?”

“Certo nonna, questo abito da notte mi fa sentire una vera principessa!”-  Le rispose guardandosi fiera nello specchio.

Soltanto qualche giorno dopo quella sera la piccola Geltrude si trovò travolta dalle sue paure. Era nella sua stanza e appena scorse l’abito da notte nel suo armadio si trovo sopraffatta dalle sue fragilità. Sentì il bisogno di uscire, anche se era notte fonda e sua nonna Cordelia le aveva raccomandato più volte di non allontanarsi nelle ore tarde. Quella sera, inspiegabilmente, Geltrude non riuscì a dare ascolto a tutte quelle raccomandazioni, aveva solo voglia di correre via, lontano da quei pensieri. Così non ci pensò due volte, indossò l’abito da notte, si strinse una sciarpa al collo e si infilò in testa il cappello nero ed iniziò a correre.

Sentiva di avere freddo: “forse sarà meglio che io torni indietro” si domandò più volte – eppure, qualcosa di più forte la trascinava nella direzione che aveva preso.

Fu così che, dopo aver varcato l’ingresso del bosco, scorse qualcosa dinnanzi a sé. Erano delle Donne, avvolte il un mantello nero, erano in cerchio e si tenevano per mano. All’interno del cerchio vi erano delle candele accese.

La giovane Geltrude cercò di avvicinarsi cautamente a quello che aveva appena scorto qualche istante prima oltre i rami che la proteggevano da quello scenario.

I canti soavi e gentili di quelle Donne aveva un effetto ipnotico su di lei, quasi come se riconoscesse un richiamo così forte da non poter fare a meno di avanzare in quella direzione.

Più si avvicinava a loro più si sentiva a casa, in Pace con sé stessa.

Da lì a poco si trovò a qualche centimetro da quel cerchio di Donne, era spaventata e curiosa. Desiderava guardare i volti chini di queste donne anche se sentiva di avere paura.

L’istinto la spinse a prendere parte del cerchio.

Prese la mano di una di quelle Donne e senza alcun tipo di resistenza Geltrude si trovò a far parte delle Donne del Risveglio. Si rese conto di questo non appena l’altra sua mano si congiunge all’altra Donna accanto a sé, ed il cerchio si chiuse.

In quell’istante nella mente di Geltrude iniziarono a susseguirsi una serie di immagini, flash e ricordi suoi, delle sue vite passate e di tutte quelle Donne che vivono le sue stesse fragilità. Paure che nascono nella mancanza di radici profonde, radici capaci di donare ad ogni Donna il giusto grado di Amor proprio.  

Da lì a poco Geltrude comprese che, ognuna delle Donne presenti in quel cerchio aveva, nel suo cuore, una cicatrice che era stata chiamata a guarire per poter poter adempiere alla missione di Curandera magica. Ognuna con la sua missione.

Al termine dei canti, quando il cerchio si sciolse arrivò il momento dell’assegnazione della missione di ogni Guaritrice dell’Anima.

Geltrude sapeva perfettamente quale fosse la sua missione, perché sapeva riconoscere la ferita che aveva abitato per molti anni nel suo cuore. Prima di quella notte, però, non si era mai resa conto che il coraggio di essere restata in quella ferita, la forza che aveva avuto nel guardare in faccia alla sua paura più profonda le aveva dato la possibilità di guarirla. Perché guarire da una ferità altro non è che farsi attraversare, accettare e vivere quello che siamo chiamati a sentire.

Così, arrivo il momento di Geltrude: “Da questo momento ti nomino Epiphàneia, la saggia Donna dell’Amor proprio” – La saggia Donna del Cerchio congedò Geltrude indirizzandola verso la sua nuova vita di Donna Risvegliata.

 


Mentre realizzavo Geltrude ho immaginato così la sua storia “nel mondo dall’altra parte”. Proprio per questo motivo è la simbologia dell’Amor proprio che caratterizza la mia creazione, questo significa che chiunque verrà in possesso di Geltrude Epiphàneia, avrà sempre con sé la giusta energia per ricongiungersi all’Amor proprio.

 

Buona Befana a Tutti!

 



 

Con Amore e Magia.

Serendipity - Hand Made di Lucrezia di Lernia

(Naturopata specializzata in Terapia Alimentare, Fitocomplementi.
Esperta di cucito terapia.)

 

 

 

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